LA LEGGE SPADAFORA
Riforma dello sport,
approvazione a sorpresa

27-02-2021 12:00 - News 2020-2021

Sembrava ormai morta e sepolta, soprattutto perché dopo la caduta del Governo Conte 2 e l'uscita di scena del ministro Vincenzo Spadafora il dicastero dello sport era scomparso dai radar. E allo stesso tempo non era stata individuata alcuna nuova figura politica a cui attribuire deleghe o sottosegretariati.

Invece, proprio in extremis (la scadenza ultima era quella del 28 febbraio: oltre tale dead line l'iter burocratico avrebbe visto interrotto il suo percorso), venerdì 26 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Riforma dello sport, tramutandola in legge: molto discussa durante tutta la sua gestazione, ora è stata subito sottoposta al fuoco di fila delle critiche negative arrivate da tutte le principali Federazioni sportive italiane (Figc, Fip, Fipav).

Entrerà in vigore il 1° luglio 2022, forse con carattere progressivo nelle sue varie applicazioni. I cinque decreti su cui è stata strutturata prevedono varie innovazioni ricche di contenuti - il professionismo femminile, l'ingresso dei paralimpici nei gruppi militari, i nuovi regolamenti per l'impiantistica sportiva, la sicurezza sulle piste da sci, ecc. - ma anche e soprattutto due punti destinati a modificare sensibilmente (sconvolgere?) l'attuale organizzazione dello sport dilettantistico italiano.

Ossia l'abolizione del vincolo sportivo (che nel calcio, ad esempio, lega un giocatore alla società di appartenenza sino al compimento dei 25 anni) e l'introduzione della figura del collaboratore sportivo, sottoposta a inediti regimi di fiscalità, contribuzione e previdenza.

Spadafora s'è detto «commosso ed emozionato», Federazioni e società decisamente meno. La materia su cui lavorare e discutere non mancherà di certo.