BERGAMINI DIXIT:
«RIPORTIAMO IL CST
DOVE GLI COMPETE»

30-11-2018 08:02 - News 2018-2019
(nella foto: Fabio Bergamini al paddock Ferrari: che stia per nascere una Trevigliese a tutta velocità?)

Fabio Bergamini
, innanzitutto, si dice orgoglioso: «La Trevigliese, con i suoi 111 anni di vita, rappresenta la storia del calcio a Treviglio e non solo, essendo una delle società più antiche di tutto il movimento nazionale. Quindi, poter rappresentare questo patrimonio e il suo Consiglio direttivo è, soprattutto, un onore».

Il nuovo presidente del glorioso Cst, insediatosi a metà novembre, ne è stato per anni consigliere: «Il nostro direttivo è molto coeso e determinato, a prescindere dai risultati colti alla domenica dalla prima squadra: questo perché è composto da persone con ampie professionalità e grande bagaglio di esperienze, sia in ambito calcistico che lavorativo. Hanno voluto eleggermi all’unanimità, dunque ora tocca a me ripagare al meglio la fiducia ricevuta. Colgo l’occasione per ringraziare Bruno Brulli, che lascia il timone della società dopo 11 anni di grande lavoro: la sua esperienza continuerà a essere al servizio della Trevigliese all’interno del Consiglio.

Chiaro che l’avvio di un nuovo percorso porti a delineare programmi e finalità a breve, medio e lungo termine: «In realtà – spiega Bergamini – il nuovo corso seguirà un solco già tracciato, intensificandone i contenuti. Gli obiettivi sono sostanzialmente quattro: riportare la prima squadra ai livelli che le competono; potenziare un settore giovanile già ben strutturato e qualificato; trovare soluzioni al problema dell’affollamento delle strutture sportive; inserire nuove competenze e professionalità all’interno della nostra organizzazione».

Insomma, una strategia a più livelli, di cui il primo – quello meramente sportivo – è per natura il più immediato e affascinante: «La rosa allestita quest’anno è importante, avendo posto l’obiettivo di disputare un campionato di vertice per tentare di risalire: non vi è dubbio che certi risultati si ottengono sul campo soltanto se all’esterno si lavora con organizzazione e programmazione».

‘Organizzazione’ e ‘programmazione’ sono peraltro i capisaldi dell’attività di vivaio, autentico punto di forza del sodalizio biancoceleste. «Il nostro settore giovanile, che già ora vanta formazioni di grande caratura, vuole crescere ancora. L’intenzione è quella di allungare la filiera nella fascia dell’attività di base, anche intensificando la collaborazione con le altre realtà locali, Acos in primis; al tempo stesso pensiamo sia doveroso alzare ulteriormente l’asticella per le formazioni dell’area agonistica, che devono aspirare a ruoli da protagoniste, per non dire mattatrici a livello regionale, confrontandosi con successo con le realtà più blasonate del calcio lombardo».
(continua)